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VI OPEN DAY UCPI 10/11 GIUGNO 2022

Si è tenuto a Rimini nelle giornate del 10 e 11 giugno 2022 il VI Open Day dell’Unione delle Camere Penali Italiane volto a celebrare i 40 anni di impegno per il diritto penale liberale e il giusto processo che, durante il corso degli anni, ha visto diversi Avvocati penalisti battersi e lottare per far valere i diritti del cittadino quale parte del processo. Protagonista di tale evento anche la Camera penale di Isernia.

Diversi sono stati gli argomenti trattati, tutti interessanti ed attuali, ed ampio spazio è stato dato ai giovani, motivo principale della creazione dell’Open Day.

È con la Presidenza di Beniamino Migliucci che viene ideato l’open day. Si avvertiva la necessità di coinvolgere sempre più i giovani.

La giunta Migliucci ha investito molto anche sull’Osservatorio e sulla rivitalizzazione delle Camere Penali dei territori più piccoli, motivato dal pensiero che dai singoli territori bisognasse avere la linfa per gli incontri nazionali, perché è nei territori piccoli che si verificano le maggiori ingiustizie.

Abbiamo avuto modo di assistere, oltre che all’intervento del nostro attuale Presidente Giandomenico Caiazza, alla testimonianza diretta di alcuni Past President dell’Unione delle Camere Penali tra cui:

1) l’ Avv. Gustavo Pansini, di cui vorremo far nostra la citazione: “Siamo i difensori della libertà”, testimone del periodo dello stragismo: stragi di mafia.

In questo periodo nasce lo Statuto dell’Unione delle Camere Penali, con cui si ha una grande trasformazione nei fatti con un rapporto continuo tra giunta e singole camere penali.

Lo stesso Gustavo Pansini tiene a sottolineare, con ironia e con condivisione della scrivente e non solo, come “il vigente codice di procedura penale sia il processo mediatico”.

2) l’ Avv. Gaetano Pecorella, il quale ha vissuto il periodo forse più delicato dopo l’ingresso del nuovo codice a causa delle prime sentenze della Corte Costituzionale, demolitrici della ratio dei principi del nuovo codice penale.

I penalisti italiani, in quel momento, hanno dovuto mostrare un particolare impegno per salvare il nuovo codice poichè “il codice accusatorio era sulle labbra mentre quello inquisitorio restava nel cuore”. Prima di far entrare in vigore il nuovo codice è stato necessario un doppio impegno: da un lato, sollecitare le forze politiche perché davanti alla forza delle decisioni della Corte Costituzionale non rimaneva che cambiare l’art. 111 Cost. e, dall’altro, chiedere forza e unione alle Camere Penali Italiane. La lotta era difficile ma tutti uniti avremmo potuto rappresentare un contro potere (alla politica e alla Corte Costituzionale). Da qui nasce l’art.111 della nostra Costituzione Italiana.

3)L’ Avv. Giuseppe Frigo: con cui giunge a compimento la riforma dell’art 111 Cost.: unico patrimonio culturale, ad oggi, di principio giuridico cui ci si può aggrappare. Promotore e testimone della riforma della difesa d’ufficio, del patrocinio dei non abbienti, delle investigazioni difensive.

4)L’Avv. Ettore Randazzo: colui il quale più ha investito sulla necessità di scrittura di un codice deontologico dell’avvocato, mostrando particolare impegno nella formazione e nell’idea della specializzazione: ha creato la scuola di formazione delle camere penali. Ci fù scontro sulla separazione delle carriere. L’Avv. Randazzo fù colui il quale di fronte alla battaglia della separazione tenne dritta la trasversalità politica della Unione delle Camere Penali: disse apertamente che era meglio che Berlusconi parlasse da premier e non da imputato.

5) L’Avv. Valerio Spigarelli: la giunta Spigarelli vara la convenzione con il Miur. Le Camere Penali hanno intenzione di definire un accordo con il Ministero al fine di diffondere principi dell’avvocato penalista. Due sfide: andare in giro per le carceri per denunciarne la vergogna, tra cui le detenzioni senza provvedimenti, e presentare la riforma della separazione delle carriere.

Il fatto che ci sia distinzione tra chi accusa e chi difende è grazie alle Camere Penali territoriali che hanno contribuito a fare la storia dell’Unione delle Camere Penali italiane. Ed infine, ma non di certo per ordine d’importanza, vogliamo ricordare l’intervento del nostro Presidente La Cava, il quale è intervenuto sulla sentenza “Bajrami” sottolineando che la circolare del CSM che consente il trasferimento del giudice una volta che abbia esaurito i processi con istruttoria incardinata, non è stata mai applicata. Presso il Tribunale di Isernia non emergono problemi di sorta considerato che l’attività svolta dal giudice trasferito viene acquisita solo con il consenso delle parti, viene concesso termine per la presentazione di una nuova lista testimoniale e, in mancanza di consenso, viene ripetuta l’intera attività già svolta. L’intervento è stato particolarmente apprezzato, confermando che la Camera penale di Isernia è attiva su ogni fronte, con l’auspicio che nei prossimi meeting saranno coinvolti attivamente sempre più giovani avvocati che, alla luce del vissuto quotidiano più vicino alle realtà contestuali, potranno avere l’opportunità di esplicitare e arricchire il dibattito forense stimolando costruttiva curiosità, foriera di sempre maggiore entusiasmo interiore e professionale.

Avv. Alessandra Lattanzi